Ho avuto la possibilità di conoscere da vicino l’entusiasmo e la determinazione di Gianluca, 47enne dedito all’escursionismo da quando ha dovuto lasciare lo sport outdoor per le sue patologie. Affetto sia da artrite reumatoide che dalla sindrome di Sjogren, Gianluca non si è mai fermato. Ha solo rallentanto, come ci tiene spesso a dirmi mentre mi racconta la sua storia! Da quando ha dovuto lasciare la corsa agonistica e il trail, si è dedicato al trekking riscoprendone i benefici. E da lì il sogno di percorrere un lungo cammino. Un sogno che ora diventa realtà.
Ho incontrato Gianluca a più di 400 mt sul livello del mare, in località Retaia, Prato, presso il punto di ritrovo per eccellenza degli appassionati di escursionismo della zona, Casa Bastone. Immersa in un’area naturale egregiamente curata dall’associazione Acquerino Cantagallo, l’antica casa colonica è stata la location dell’evento inaugurale del trekking di Gianluca, e nell’occasione è stato piantato un albero in uno dei terrazzamenti collinari dell’area che ne ospita già tanti. Il Sorbus domestica (sorbo), un omaggio di Valentina Nicastro appassionata di alberi e sostenitrice della causa di cui si fa promotore Gianluca con la sua iniziativa, è ora il simbolo di Italia 100 giù per su.
La realizzazione del trekking
A percorrerlo però sarà solo Gianluca. Anzi proprio solo no: a fargli compagnia, infatti, la sua fidata compagna di avventure a 4 zampe, Tosca, una piccola Border Collie di 2 anni. Una vera carica di energia! Il 1 Aprile insieme partiranno da Lampedusa per arrivare in circa 100 giorni in Valle Aurina, in Trentino Alto Adige. Tutto completamente a piedi! Una media di 25 km al giorno con zaino in spalla e tanta voglia di scoprire posti nuovi e conoscere persone del luogo.
Tappa dopo tappa, il lungo trekking sarà un continuum di emozioni, di sinergie, di scoperta dove nulla è lasciato al caso! Infatti Gianluca, oltre ad essere monitorato 24h/24 da una fidata “cabina di regia” (i suoi amici di Vagamonti) grazie al satellitare che segnerà passo dopo passo i suoi spostamenti, percorrerà tutti i sentieri seguendo la traccia realizzata da Piero il quale, esperto alpinista, ha curato la parte più delicata del progetto: l’itinerario. A lui si devono i collegamenti tra sentieri, soste presso punti d’acqua dove fare rifornimento, la scelta di antichi borghi piuttosto che altri. Insomma un lungo percorso in sicurezza, che si cala nella natura degli Appenini e delle Alpi ma senza mai allontanarsi troppo dal centro abitato. Il tutto tenendo conto anche delle esigenze di Gianluca. “Il mio cammino è un percorso ad hoc – spiega Gianluca – basato esclusivamente sulle mie necessità, evitando altimetrie, eccessive pendenze che potrebbero affaticarmi”. Sono inoltre previste tappe in alcuni centri ospedalieri d’Italia, già informati del suo arrivo, dove seguirà le terapie a cui deve sottoporsi periodicamente.
Un trekking aperto a tutti
L’ottimismo e la vitalità di Gianluca da sole basterebbero a motivare chiunque! E sul tema delle patologie autoimmuni aggiunge che “la medicina sta facendo passi da gigante, va aiutata, per questo è importante diffondere la conoscenza di certe malattie, e chi ne è affetto deve andare avanti, anche lentamente ma non deve fermarsi, nel rispetto della vita stessa e di chi ci vuole bene e ci supporta! C’è tanta bellezza intorno a noi che alla fine ci ripagherà sempre delle piccole difficoltà quotidiane“.
Un viaggio ecosostenibile
“Per 3 mesi – aggiunge sorridendo – avrò la mia vita dentro a 40cmx70cm“. Oltre agli effetti personali e ai pochi ricambi di abbigliamento tecnico e al necessario in caso di pioggia, porterà con sè “un pannellino solare da 20 watt necessario per ricaricare le power bank che mi rendono autonomo. Avrò acqua di cui mi rifornirò in cammino in punti già localizzati, 2 torce notturne, la tenda, il materassino e il cuscino, sì ho anche il cuscino pieghevole! A chi mi chiede se starò comodo, io rispondo di sì!”
“Nei 17 chili di zaino, 4 sono per il cibo di Tosca – spiega – ogni 20 giorni i miei amici me lo spediranno in dei punti che abbiamo già individuato“.
Dal docufilm del cammino ad attività all’aria aperta dedicate ai disabili: i buoni propositi di Vagamonti
Il cammino è completamente autofinanziato e sostiene il crownfounding tramite larete del dono dell’ARG-Italia Onlus (a sostegno della ricerca per l’artrite reumatoide giovanile), in linea proprio alla tema cardine del cammino e alle attività di Vagamonti. Quanto a queste, Gianluca ha già tante idee da attuare al suo ritorno: “Ho già creato contatti con enti locali di Prato e associazioni sensibili al tema della disabilità con cui collaborare per realizzare escursioni e attività all’aria aperta dedicate proprio a chi ha patologie specifiche“. E con tanta positività e determinazione, Gianluca conclude: “L’idea è di procurarci attrezzature idonee per portare qui in collina persone con problemi di mobilità“. Un obiettivo ambizioso che richiederà anche sforzi economici per i quali Vagamonti spera nel supporto di uno sponsor intenzionato a sostenere la loro causa.