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Come smaltire i pannelli solari? Riciclandoli!

Pannelli solari ed Economia Circolare

Senza dubbio produrre energia da fonti sostenibili è fondamentale per raggiungere l’indipendenza dagli idrocarburi e realizzare la agognata transizione ecologica di cui tanto sentiamo il bisogno, soprattutto in questo periodo di caro bollette! Non so voi ma io gradirei che la nostra specie sopravviva, anche se nella cultura popolare essere gli ultimi di un gruppo fa figo: l’ultimo dei Moicani, giusto per fare un esempio, ma potrei continuare per ore ad elencare tizi fighi ultimi di qualcosa!

La produzione da fonti energetiche rinnovabili può essere ancora più sostenibile se abbinata al concetto di economia circolare. Se non vi siete mai chiesti come smaltire i pannelli solari, oggi voglio farvi riflettere e darvi risposte.

Un pannello fotovoltaico installato oggi, tra 20 anni produrrà mediamente il 20% di energia in meno, a parità di condizioni esterne (stessa radiazione solare). Quindi, inevitabilmente, ad un certo punto il panello va sostituito: cosa ne facciamo dopo? La domanda sorge spontanea anche a fronte dell’aumento di installazioni di pannelli solari in Italia negli ultimi anni.

Come si legge dal Libro blu delle dogane(pag.232), purtroppo si è ricorsi anche al traffico clandestino destinato ai paesi poveri, vendendo pannelli fotovoltaici da smaltire come usato funzionante o addirittura nuovi. Triste e amara realtà!

Tuttavia, piuttosto che truffare persone già in condizioni economiche disagiate, io preferisco un’altra soluzione alla domanda su come smaltire i pannelli solari, che meglio si sposa al fatto che le risorse a nostra disposizione non sono infinite. Il contrario di come abbiamo pensato negli ultimi 100 anni! Come ci sono arrivato? Beh ecco la ricetta che vi consiglio:

RIPETETE QUESTO MANTRA

Ridurre

Riusare

Riciclare

Ogni mattina 3 serie per 3!

Considerando che l’Italia è una nazione piuttosto povera di materie prime, possiamo usare i rifiuti fotovoltaici come una vera e propria miniera, un beneficio per la comunità intera.

Golden Generation dei pannelli solari in disarmo 

I panelli delle prime generazioni si stanno già trasformando in rifiuti (RAEE rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche); per il 2050 sarà necessario disfarsi di 2,1 milioni di tonnellate di rifiuti fotovoltaici. Una grande quantità di vetro, plastica e silicio, se trattata correttamente può diventare una risorsa ma che, in caso contrario, rischia di diventare una bomba ecologica. Il riciclo di silicio, indio, gallio e altre materie prime da moduli fotovoltaici (vetro, alluminio, rame, argento, germanio ed altri) ha un alto potenziale: oltre il 95% viene indicato come tasso di riciclo raggiungibile, senza perdite economiche o addirittura come profitto, secondo lo studio di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) “Il fine vita del fotovoltaico in Italia“.

Inoltre, i moduli al silicio di nuova produzione hanno bisogno di più energia per essere prodotti rispetto a quelli che utilizzano materiali riciclati, rendendo quindi la produzione di questi ultimi più competitiva e conveniente. Stanno nascendo molteplici processi per il trattamento dei pannelli fotovoltaici a fine vita. La varietà è dovuta a diverse tecnologie con cui sono costruiti i panelli, ai diversi materiali di cui sono costituiti e in futuro è plausibile aspettarsi che cambieranno ancora.

Come smaltire i pannelli solari: cenni sul trattamento di fine vita

In generale si passa attraverso fasi di procedimento meccanico, termico e chimico anche se tali tecnologie sono ancora in fase di sperimentazione preindustriale, poichè non è ancora possibile gestire un elevato quantitativo di rifiuti. Per farsi un’idea delle fasi di riciclo dei moduli fotovoltaici attualmente adottate, il progetto EU GOPV– Global Optimization of integrated PhotoVoltaics system for low electricity cost, ci fornisce un quadro di come avviene tale processo.

Si parte da una fase di preparazione, in cui vengono rimossi frammenti e tutta la parte che funge da collegamento alla rete elettrica.

Un pannello è costituito da più strati di componenti che vengono sigillati tramite un processo detto laminazione, che consiste nel saldare i vari componenti ad alta temperatura, facendo in modo da non lasciare bolle d’aria tra i vari componenti. In sostanza, per recuperare i materiali si separano tali lamine attraverso processi industriali.

Poi c’è la fase della frammentazione. Immaginate di incaricare Bruce Banner di inventare un processo volto a recuperare materiale dai pannelli… questi però non ci riesce, si arrabbia, si trasforma in Hulk e spacca tutto. Poi si accorge che i materiali spaccati però possono essere separati!!

Quindi per recuperare i materiali “spacchiamo” i moduli in piccoli pezzi, dai quali si recuperano poi i materiali. Riconosco che sia un approccio ignorante ma anche efficace!

Le frazioni di materiali così trattati consentono di riciclare e reintrodurre in successive lavorazioni il 99,70% del campione, mentre il restante 0,3% può essere destinato a smaltimento secondo le norme vigenti.

Purtroppo, oggi, il riciclo dei moduli non è ancora economicamente praticabile. La quantità minima di panelli da trattare nell’impianto che renderebbe il processo economicamente sostenibile è ancora dibattuto, ma si aggira tra le 7000 e le 20000 tonnellate. Sta di fatto che in un futuro prossimo con il gran carico di pannelli della generazione 2010-2013 da smaltire, anche dal punto di vista economico vi sto offrendo una buona proposta di investimento.

Ho firmato l’articolo col mio vero nome lo giuro! Sono così sicuro che la vostra impresa di smaltimento andrà bene, che non temo eventuali vendette trasversali 🙂

 

 

 

Bibliografia:

Libro blu Dogane anno 2020

Il fine vita del fotovoltaico in Italia, Implicazioni socio-economiche ed ambientali: Patrizia Corrias, Bruna Felici, Umberto Ciorba

Dossier RSE: RSE SpA è una società per azioni del Gruppo GSE SpA, che sviluppa attività di ricerca nel settore elettro-energetico. GSE Gestore sistema elettrico.