Quando dolcezza, qualità e genuinità incontrano la sostenibilità, scopri come sia possibile prendersi cura dell’ambiente anche gustando un semplice caffè al bar che sceglie di non utilizzare plastica nel proprio locale. È quello che accade da 5 anni da Caffettiamo, situato a Bagnoli, in viale Campi Flegrei, e da 1
anno anche al Vomero, in via Vincenzo Gemito, che nel 2017 si è aggiudicato il primato nel sud Italia e il terzo posto in tutta la Penisola per la scelta di non utilizzare plastica. Una scelta all’avanguardia e coraggiosa quella di 5 anni fa, quando l’opinione pubblica non era così sensibile alla materia quanto oggi. Eppure Caffettiamo ha scelto di impegnarsi sin da subito e di schierarsi a favore dell’ambiente. E lo fa anche nella selezione degli ingredienti dei prodotti offerti alla sua clientela. Non è un caso se Caffettiamo rientra nella rete dei rubinetti gentili della campagna #PrendiLAcQUA promossa dall’associazione N’Sea Yet. Chiunque, trovandosi nei pressi del locale, potrà chiedere di riempire la propria borraccia. Un modo questo per ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica monouso, che d’altronde sono completamente inesistenti nel banco frigo di Caffettiamo!
Zero plastica e qualità dei prodotti
Pioniere del progetto coerente e ben strutturato alla base del brand Caffettiamo, è Raffaele Simonte, proprietario e gestore appassionato del suo locale. Dopo esperienze nel settore sia a Napoli che al nord e all’estero, Raffaele ha realizzato la prima bio-caffetteria nel cuore di Bagnoli, riuscendo a coniugare rispetto per l’ambiente e per le intolleranze alimentari, senza rinunciare al gusto. Infatti, oltre alla scelta di non impiegare plastica nel suo locale, Caffettiamo propone sempre un’ampia varietà di dolci e cornetti vegani, per celiaci e senza lattosio.
In appena 15mq di superficie sui cui si estende il piccolo ma confortevole locale, le più disparate esigenze alimentari si annullano per convergere verso prodotti sani e genuini. Trascorrendo qualche ora nei pressi dell’ingresso, ci si accorge subito che Caffettiamo è più di un semplice bar di quartiere. È una filosofia, uno stile di vita che i clienti più affezionati, quelli che fermandosi lì si sentono a casa, non possono che sposare a pieno.
Come far rivivere gli spazi pubblici in modo sostenibile
La sostenibilità, che va a braccetto con essenzialità, riduzione degli sprechi e riutilizzo, è evidente anche negli arredi esterni del locale di Bagnoli. Per un aperitivo o una pausa dolce all’aperto, i muretti della fioriera centrale di viale Campi Flegrei e le panchine in strada, diventano delle sedute a tutti gli effetti. I tavolini sono semplici sgabelli su cui viene lasciato un ampio vassoio a seconda delle ordinazioni. Una soluzione, questa, che ha permesso tanti residenti di tornare a frequentare un’area di Bagnoli riqualificata e rivalorizzata grazie anche all’impegno di attività commerciali della zona, come Caffettiamo che negli anni ha contribuito a creare un nuovo punto di incontro, un salottino a cielo aperto, dove periodicamente si tengono anche eventi di intrattenimento culturale.
“Apericult – racconta Raffaele – è una rassegna mensile che organizziamo sia a Bagnoli che al Vomero, in cui scrittori emergenti presentano il proprio libro”.
Insomma, una vera riappropriazione degli spazi pubblici che, anche grazie a queste belle
iniziative, tornano a vivere!
Le alternative possibili alla plastica monouso nei locali
Insomma, Caffettiamo vuole superare l’idea tradizionale (di noi Italiani) del caffè preso al
volo al bancone del bar, sdoganando l’idea della mancanza di alternative alla plastica usa e getta. Quando ti fermi a prendere un caffè al bar, hai mai chiesto un bicchiere d’acqua in vetro anziché in plastica? Considerata la mia (quasi) ossessiva ostilità alla plastica monouso, mi imbatto in dialoghi con il barista di turno per capire perchè si continui ad utilizzare la plastica. Spesso mi è stato risposto che, economicamente parlando, costa meno del lavaggio di un bicchiere di vetro in lavastoviglie! O peggio ancora, chiedo perchè versare acqua ai clienti dalle bottiglie di plastica anzichè dal rubinetto del bar. Su questo, mi è stato risposto che “molti clienti preferiscono così”. Nutro forti dubbi su queste risposte dove, a mio avviso, dimora poca consapevolezza sia da parte degli esercenti che dei clienti. Dal canto mio, continuerò sempre a chiedere l’acqua in vetro anche a costo di baristi che storcono il naso (ammesso che non abbia con me la borraccia!).
Sono piccoli gesti che ci rendono tutti responsabili di un cambiamento possibile nel
comportamento degli esercenti. E’ una reazione a catena, non credi?
Nel frattempo ci auguriamo che il modello (esemplare) di business sostenibile di Caffettiamo possa diffondersi il più possibile perché dimostra come la qualità dei prodotti non è nulla senza la sostenibilità (quella vera!) del brand che lo realizza.